RECRUITING FOR JIHAD
67 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Ulrik Imtiaz Rolfsen, Adil Khan Farooq
Messe per un attimo da parte le (ottime) scelte stilistiche, un'opera come questa è importante per cominciare a ragionare su tematiche ancora ermetiche.
Come si riesce a convertire un diciottenne norvegese all'islamismo estremo? Cosa porta a lasciare il proprio paese di origine per combattere una guerra potenzialmente mortale?
L'abilità retorica di un gruppo unita a dei fragili ideali europei riesce nell'obiettivo di colpire coscienze e corpi che si trasformano in armi di una battaglia lontana, geograficamente e culturalmente, da loro. I due registi questo lo mostrano mettendosi in prima persona sullo schermo, non nascondendo lo sdegno e al tempo stesso avvalendosi della furbizia di assecondare il gioco dei fondamentalisti. Lo spettatore ha quindi la possibilità di entrare a contatto direttamente con delle pratiche di propaganda ancora poco sdoganate e di interagire con testimonianze non filtrate dal classico metodo dell'intervista. L'approccio alla Michael Moore riduce quindi le distanze e porta alla luce non solo il soggetto dell'indagine, ma anche le difficoltà di portarla a termine.
67 min
Genere: Documentario
Lingua: Italiano
Regia: Ulrik Imtiaz Rolfsen, Adil Khan Farooq
Messe per un attimo da parte le (ottime) scelte stilistiche, un'opera come questa è importante per cominciare a ragionare su tematiche ancora ermetiche.
Come si riesce a convertire un diciottenne norvegese all'islamismo estremo? Cosa porta a lasciare il proprio paese di origine per combattere una guerra potenzialmente mortale?
L'abilità retorica di un gruppo unita a dei fragili ideali europei riesce nell'obiettivo di colpire coscienze e corpi che si trasformano in armi di una battaglia lontana, geograficamente e culturalmente, da loro. I due registi questo lo mostrano mettendosi in prima persona sullo schermo, non nascondendo lo sdegno e al tempo stesso avvalendosi della furbizia di assecondare il gioco dei fondamentalisti. Lo spettatore ha quindi la possibilità di entrare a contatto direttamente con delle pratiche di propaganda ancora poco sdoganate e di interagire con testimonianze non filtrate dal classico metodo dell'intervista. L'approccio alla Michael Moore riduce quindi le distanze e porta alla luce non solo il soggetto dell'indagine, ma anche le difficoltà di portarla a termine.